La pendenza di un corso d’acqua determina la velocità di scorrimento e, di conseguenza, anche le sue caratteristiche ecologiche. Queste ultime dipendono anche dalla temperatura, dall’ossigenazione e dalla composizione chimica delle acque. Sia la presenza di determinate specie animali, sia l’insediamento di quelle vegetali dipendono da questi fattori. Le caratteristiche morfologiche del Franscinone (fondo sassoso, presenza di pozze con acqua più o meno tranquilla) e le sue acque ossigenate e pulite creano nel torrente diversi ambienti adatti alla vita di molti insetti acquatici. Possiamo trovarvi soprattutto larve di Effimere, Tricotteri e Plecotteri.
Il Franscinone ospita anche acari acquatici, sanguisughe e vermi Gordidi, che possono raggiungere anche diverse decine di centimetri di lunghezza. Tipico abitante di questo ambiente è la Salamandra pezzata, che come tutti gli anfibi, è sottoposta a forti pressioni ambientali dovute all’azione dell’uomo. La captazione e l’inquinamento delle acque, l’arginazione e l’intubamento dei ruscelli, così come il loro utilizzo quali discariche abusive, mettono in pericolo la sua sopravvivenza, che è intimamente legata a quella dei suoi habitat.
Nelle acque del Franscinone possiamo osservare anche la Trota di ruscello. Lungo il torrente,oltre alle rocce incontrate presso l’affioramento roccioso della seconda stazione, ne possiamo notare alcune diverse. In particolare possiamo osservare massi di Gneiss del Ceneri. Si tratta di cosiddetti massi erratici, depositati dal ghiacciaio e provenienti da altre regioni, prevalentemente dal Ceneri. Sono le rocce più antiche del Cantone Ticino e possono risalire a più di 500 milioni di anni.
A differenza dello Gneiss dello Stabbiello, di colore rossastro e lamellato, lo Gneiss del Ceneri appare di colore grigio e di struttura compatta. Sono frequenti anche i massi di dolomia, dal colore chiaro, franati a valle dai Denti della Vecchia. La dolomia è una roccia sedimentaria (cfr. stazione n.23), costituita di carbonato di magnesio e di calcio.
Nel passato in questa zona il bosco era assente: vi scorreva un canale che convogliava l’acqua verso i mulini più a valle e vi erano localizzate alcune pozze usate per la macerazione della Canapa, una pianta molto diffusa come coltura da fibra, poi soppiantata con l’avvento delle fibre sintetiche. Quindi anche in quest’area la struttura del bosco è relativamente giovane. Le latifoglie presenti rispecchiano quelle della seconda stazione, mentre tra le piante erbacee possiamo osservare: l’Astranzia maggiore, che fiorisce in luglio, l’Uva di volpe, tipica delle rive dei corsi d’acqua e il Gigaro scuro, dai frutti molto particolari, rossi e disposti a pannocchia, che maturano ad estate inoltrata.
Sentiero storico naturalistico di Sonvico
Tappa 1: Pozzo e Riarón
Tappa 2: Casa della Ragione
Tappa 3: Grad
Tappa 4: Cassinél
Tappa 5: Il bosco misto di latifoglie
Tappa 6: Curiosità geologiche
Tappa 7: Mulino e ponte
Tappa 8: La radura nel bosco
Tappa 10: Lavatoio
Tappa 11: Gli uccelli del bosco
Tappa 12: La valle di erosione del Franscinone
Tappa 12: Acqua ed energia
Tappa 13: Il margine del bosco di golena
Tappa 14: Cascina per la lavorazione del latte
Tappa 15: Fornace per la produzione della calce
Tappa 16: La zona rurale
Tappa 17: La zona umida di Canéed
Tappa 18: Piazza carbonaia
Tappa 19: Terrazzamenti
Tappa 20: Madonna d'Arla
Tappa 21: La selva castanile di Pian Piret
Tappa 22: Faggeta
Tappa 23: Masso coppellare
Tappa 23a: I Denti della Vecchia
Tappa 24: R’Alborón
Tappa 25: Oratorio di San Martino
Tappa 26: Nucleo di Sonvico
Tappa 27: Torchio delle noci
Tappa 28: Chiesa di San Giovanni Battista
Le Autolinee Regionali Luganesi coprono la tratta Lugano – Sonvico; dalla Val Colla si può accedere a Sonvico, usufruendo dell’autopostale, percorrendo il tragitto Tesserete – Sonvico.