Un sentiero del passato: Melide – Carona

Sentiero tematico

Storia, fauna, foreste, legname, geologia, massi erratici e massi cuppellari...


Punto 1 – La funzione ricreativa del bosco

In territori con forte densità abitativa, quali possono essere gli agglomerati urbani o i nostri fondovalle, la foresta ha un’elevata importanza per quel che concerne lo svago e lo sport. Attività che nella foresta possono rappresentare localmente dei carichi importanti per la stessa. In ogni stagione il benessere che si ricava da una passeggiata nel bosco, a dipendenza della predisposizione che il singolo individuo ha nei confronti della natura, è grande.

(ing. Francesco Ryf)

Punto 2 – La funzione naturalistica del bosco

La natura, espressa in termini di biodiversità, è garantita solo attraverso il mantenimento di quello che all’apparenza sembra, ma che in realtà non è, un bosco disordinato. È proprio all’interno di questi rapporti idealmente caotici, costituiti essenzialmente da legname depositato in modo sparso e da piante le cui capacità respiratorie sono andate perse, che si trovano un’infinità di microrganismi, di agenti patogeni, d’invertebrati e vertebrati. È quindi in quest’ambito che s’instaurano cicli all’interno dei quali ogni elemento cerca il proprio habitat, in seguito definito naturale.

(ing. Francesco Ryf)

Punto 3 – La storia, l’uomo, il sentiero

Un “sentiero del passato”, secondo cenni storici, molto frequentato nei secoli e dunque di valore storico. Sentiero storico chiamato pure “sentiero dei morti”, non per particolarità legate alla conformazione dello stesso ma piuttosto per l’utilizzo in passato da parte dei cittadini di Melide che trasportavano i propri defunti in corteo sino a Carona.

Punto 4 – La fauna

La foresta è l’ecosistema più produttivo. L’albero costituisce il primo anello delle lunghe catene alimentari che caratterizzano l’ambiente forestale: tutte le parti dell’albero, vive o morte, possono servire da alimento o da rifugio a innumerevoli specie vegetali e animali, che lasciano le loro tracce in ogni stadio della sua crescita e della sua senescenza. Gli animali dei boschi sono difficilmente visibili quando gli alberi sono rivestiti da foglie e la maggior parte dei nostri mammiferi sanno trarre profitto dai rilievi del terreno e dalla vegetazione per dissimularsi agli sguardi umani.

(Corbet,G.;Ovender,D.(1980):The Memmals. trad. it. Pandolfi, M. (1995). Ed. Franco Muzzio: 1985. Thomassin, S. (1991): Ecoguide: tracce di animali:Garzanti Editore:1991)

Punto 5 – La geologia

La regione compresa fra Melide e Carona è caratterizzata essenzialmente da due peculiarità geologiche di origine completamente diversa e di età assai differenti: rocce vulcaniche molto antiche datate a più di 280 – 250 milioni di anni fa e sedimenti glaciali di età quaternaria che hanno un’età di “soli” 20'000-18'000 anni.

(dr. Markus Felber e dr. Paolo Oppizzi, Museo Cant. di Storia Nat., Lugano)

Punto 6 – Il bosco

Il bosco non va interpretato solo come un insieme di unità vegetali, bensì come l’attore dinamico all’interno di una società in continua espansione, fornitore di prodotti quali la sicurezza, lo svago, materia prima legnosa e biodiversità. Un rapporto dinamico all’interno del quale l’uomo trova perfettamente il suo spazio. Purtroppo, malgrado queste premesse ideali, si sente spesso parlare delle malattie che lo colpiscono, le quali ci hanno d’altro canto reso consapevoli delle conseguenze catastrofiche causate dalla moria dei boschi. Infatti anche l’uomo dell’era dell’informazione globale ha bisogno del bosco.

(Bolliger, M.; Diener,M.81997: L’UFAFP informa: Monitoraggio dei boschi in CH 1996 – 99. UFAFP; FNP. Berna, Birmensdorf: 1997)

Punto 7 – Massi erratici e massi cuppellari

I massi erratici sono “frammenti” di rocce che, trasportate dai ghiacciai, al momento del loro ritiro risultano abbandonate lontano dal luogo d’origine. Si possono definire come tali soltanto le rocce che sono geologicamente differenti da quelle tipiche della regione in cui giacciono. Nel caso di Melide il ghiacciaio che percorse la zona fu quello dell’Adda che, in base alle valutazioni geologiche, si ritirò circa 15 – 10'000 anni fa. Da quel momento il clima della regione cisalpina diventò molto simile all’attuale, e la vegetazione riprese rapidamente possesso del terreno. La loro particolare posizione, come le caratteristiche diversità, hanno sempre suscitato nell’uomo un certo interesse, portandolo a contrassegnarli con segni speciali. Il tipo di incisione più diffuso sui massi di tutto l’arco alpino, laddove si trovano testimonianze d’arte rupestre, è la coppella: si tratta di un’incavatura di diametro e profondità variabili il cui aspetto è quello di una piccola coppa. Sul masso erratico posto sul sentiero, nel Comune di Carona, sono incise 50 coppelle, una croce e due canali.

Punto 8 – Il castagno

Il castagno europeo è diffuso in tutti i paesi della fascia mediterranea settentrionale, dal Mar Caspio al Portogallo. Nell’ambito delle condizioni naturali che ne permettono la crescita, la sua diffusione è stata ed è tuttora determinata dalle attività economiche umane.

(Bleistein, U.; Zierhofer, W. 1995)

Punto 9 – La produzione di legname

La situazione economico-congiunturale del bosco e dell’economia legnaria è in stretta relazione con l’evoluzione del mercato edilizio. Nell’economia del legno, solo la produzione di carta presenta oggi giorno dei tassi di crescita. Un rapido calcolo dei costi/benefici per un taglio scoraggia e fa optare per operazioni più redditizie. Le conseguenze finali sono il deperimento del legname e la mancanza di interventi di cure selvicolturali nei boschi di protezione.

(Holenstein, B., 1995: Legno e bosco in CH. UFAFP. Berna: 1995)